lunedì 4 dicembre 2006

La cucina argentina


Non è semplice dare una definizione di un paese come l’Argentina,
infatti è molto diverso dai paesi che noi conosciamo: da una parte all’altra di questo paese sembra addirittura di cambiare continente.. e allora immaginatevi un po’ come saranno disparati i piatti di questa cucina!

Come la maggior parte dei paesi del sud america anche questo ha subito per molti anni qualche colonizzazione e di conseguenza ne riporta le abitudine nelle sue tradizioni odierne.
Per fare un esempio di come siano diverse le regioni di questo paese leggete un po’:
Nordest
Regione dalla straordinaria ricchezza di vegetazione, è percorsa da grandi fiumi e imponenti cascate.
Nord Ovest
la Cordigliera delle Ande, i deserti salati,il fascino dei resti precolombiani, testimoni di un glorioso passato.
Cuyo
I grandi canyon, le cime più elevate dell'emisfero occidentale, il Parco naturale Talampaya, patrimonio naturalistico dell'umanità.
Pampas
Vasta area pianeggiante percorsa da fertili vallate. centro produttivo del Paese. Buenos Aires è luogo di vivace attività culturale.
Patagonia
Terra mitica, evocata da molti scrittori, sognata da migliaia di esploratori, si estende all'estremo sud dell'Argentina fino alle terre Antartiche.
Motto: In unione e libertà
QUALCHE NOZIONE
La Repubblica Argentina è un paese dell’ America meridionale.
Confina a ovest con il Cile, a nord con la Bolivia e il Paraguay, a nord-est con il Paraguay e il Brasile, a est con l’ Uruguay, a sud-est con L’ Oceano Atlantico. Dal punto di vista politico è una Repubblica Federale composta da 23 Province (provincias) ed un Distretto Federale, le cui competenze sono quelle di uno stato confederato.
L’Argentina ha una vegetazione meravigliosa e dei paesaggi che si aprono all’improvviso su immense vastità, prima di parlare di cibo e fare spazio nel nostro stomaco a cose gustosissime, attiviamo anche un altro senso cioè quello della vista e sbarrate bene gli occhi… sa proprio di paradiso questo posto:
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La meraviglia di questo paese è che in un batter d’occhio si passa dalle montagne più estreme alla pianura, dalle città sovrapopolate al deserto vero.
Le risorse principali del paese sono l’agricoltura, le risorse minerarie e l’industria; questo paese non ha un gran commercio di pesce, ed infatti la sua cucina è conosciuta in tutto il mondo per la squisita carne!
Vediamo come cucinare un meraviglioso piatto di carne all’argentina, il suo sapore vi stupirà!!!!

Eccoci. Ci siete?
Ascoltatemi ancora un pò...

I tratti distintivi della cucina argentina in relazione ad altri paesi dell'America latina, sono i piatti tipici della dieta mediterranea. La cucina argentina tradizionale è fondata essenzialmente sulla carne e subito dopo sulla farina di frumento. La varietà di prodotti alimentari disponibili è amplificata dai diversi influssi culturali; principalmente italiani e spagnoli.
Gli argentini sono molto ospitali, estroversi e calorosi. Come gli spagnoli, salutano baciando di solito sulla guancia destra e danno subito del tu.
Il piatto nazionale argentino è l'asado. Deriva dall'usanza che i gauchos avevano di cucinare la carne e che è rimasta uguale fino ai giorni nostri. Si taglia la bestia – agnello, maiale e soprattutto manzo – a metà per il lungo, la si infila a dei grandi spiedi infilati sul terreno con una inclinazione di 20 gradi in modo che il grasso non caschi sul fuoco ma bagni la carne durante la sua cottura. Il fuoco alimentato da legno del quebracho sviluppa un gran calore e una fiamma ridotta. Di solito il manzo viene cotto con la sua pelle e per questo motivo prende il nome di asado con cuero.L'asado è un pasto che richiede molta cura e tempo per la preparazione. Di solito affinchè sia pronto a mezzogiorno, bisogna accendere il fuoco all'alba e poi bisogna cuocere ogni taglio di carne in tempi diversi in modo che tutto sia cotto alla stessa ora.Sebbene ci siano dei cuochi specializzati nell'asado, è il padrone di casa che s'incarica del suo preparativo. Munito di un forchettone, sorveglia la cottura della carne, gira i pezzi di carne o li sposta per esporli ad una cottura più o meno forte. Nell'attesa che la carne sia pronta, vengono servite le enpanadas innaffiate da del buon vino rosso.
La bibita nazionale argentina è il mate. È una specie di thé di sapore amaro e di grande potere stimolante in quanto molto ricco di caffeina.E molto curioso il suo metodo di preparazione: In una zucca svuotata, grande come una pera, si mette una manciata di yerba mate e la si ricopre di acqua bollente. Dopo avere lasciato per qualche minuto la bibita in infusione, la si aspira con la bombilla una specie di cannuccia in metallo la cui estremità inferiore è leggermente tondeggiante e buccherellata. Una manciata di yerba serve per diverse infusioni e un solo mate passa da convitato a convitato. A seconda del livello sociale delle famiglie il mate può essere più o meno semplice. Certamente le famiglie più ricche posseggono dei mates che si tramandano da generazione in generazione e che sono dei capolavori dell'argenteria coloniale sudamericana.
La tavola di solito viene apparecchiata come da noi.

Asado
L'asado (arrosto) è un piatto tipico argentino fatto con carne di manzo cotta alla brace.
Per la preparazione può essere utilizzato il taglio reale da brodo, che una volta cotto alla griglia risulta molto saporito.
Tipici dell'asado sono inoltre le interiora (entrañas o achuras), le salcicce chiamate chorizos e le salciccie di sangue dette morcillas.
Condimento dell'asado è il chimichurri (pron. it.: "cimiciurri"), miscela di spezie fresche con olio, aceto e limone che si applica a fine cottura.
In generale l'asado sudamericano è l'equivalente della nostra grigliata mista che può essere accompagnato da verdure e salse.
Per risaltarne il sapore e la consistenza, la carne deve essere cotta lentamente, anche per ore: per questo motivo l’Asado può essere considerato anche come una maniera di familiarizzare, un rito sociale.
Prima della colonizzazione spagnola nel XVI secolo, questo meraviglioso paese era abitato da un esiguo gruppo di indios nomadi che non hanno lasciato nessuna traccia di civilizzazione.Gli argentini infatti sono per la maggior parte di origine europea essendo i loro antenati dei coloni spagnoli ed italiani.Nonostante ciò la loro cucina ha poco in comune con quella dei loro rispettivi paesi di origine in quanto essi hanno adattato molto velocemente il loro retaggio gastronomico ai prodotti di questa vastissima nazione: la carne in primo luogo seguita dalla zucca, i fagioli ed il mais.


Empanadas criollas

Ingredienti
Per la pasta1 rotolo di pasta sfoglia fresca o140 g di farina1/2 cucchiaino di sale3 cucchiai di burro, tagliato a dadini (75 g)3 cucchiai di acqua
Per il ripieno1/2 cipolla tritata finemente1/2 cucchiaio olio di oliva
2 cucchiai d'acqua125 g di manzo tritato1 cucchiaio di uvetta lasciata rinvenire per 10 min. in acqua calda 1 cucchiaino di paprica1/4 cucchiaino di cumino
1/4 cucchiaino di sale
3 olive nere snocciolate a pezzettini
1 uovo sodo tagliato in 6 nel senso della lunghezza

Preparazione
Potete usare benissimo la pasta sfoglia fresca che si trova in qualsiasi supermercato o, se preferite, potete prepararla voi stessi. In questo caso impastate, con l'aiuto di qualsiasi elettrodomestico adatto a questo uso, tutti gli ingredienti fino ad ottenere una palla compatta che metterete in frigo per mezz'ora.Nel frattempo preparate il ripieno mettendo a cuocere a fuoco lento l'olio, l'acqua e la cipolla fino a quando tutta l'acqua sarà evaporata. A questo punto, mescolando sempre, aggiungete la carne che farete dorare e poi l'uvetta, la paprica, il cumino, il sale ed il pepe. Fate raffreddare.Accendete il forno a 200 gradi e col mattarello stendete la pasta su un piano infarinato in modo da formare un cerchio di 3 mm. di spessore. Con una forma del diametro di 12 cm tagliate 6 cerchi e adagiate nel centro di ciascuno un cucchiaio del ripieno di carne lasciando libero, tutto intorno, un bordo di pasta di circa 1,5 cm. Mettete sul ripieno 1 pezzo d'uovo e 2 pezzi di oliva. Bagnate con un po' d'acqua i bordi della pasta e uniteli in modo da formare una mezzaluna. Con una forchetta schiacciate bene i bordi in modo che siano perfettamente sigillati.Adagiate le empanadas su una teglia e fate cuocere per 10-15 minuti nel compartimento centrale del forno.

E per finire un gustosissimo dolcetto...


Alfajores santafecinos (Dolcetti di Santa Fé):
Ingredienti
20 pezzi circa150 g farina1/2 cucchiaino di sale3 tuorli 1 cucchiaino burro fuso150 g zucchero a velo100 ml panna per il dulce de leche:500 g latte concentrato750 ml latte fresco1/2 cucchiaino di bicarbonato di soda160 g zucchero di canna4 cucchiai di acqua
Il dulce de leche (marmellata di latte) si trova già confezionato in qualsiasi drogheria oppure lo si può fare in casa senza problemi il giorno prima di usarlo. Avvolti in carta oleata e poi in alluminio si conservano bene. Un ottima idea per un regalo originale

Per il dulce de lechePortate ad ebollizione il latte concentrato, quello fresco ed il bicarbonato mescolando continuamente.In una pentolina, dal fondo spesso, fate sciogliere lo zucchero con l'acqua e poi versate lo sciroppo ottenuto nella pentola dove bolle il latte, incorporandolo bene. Continuate la cottura a fuoco basso per circa 1 ora e 1/4 mescolando molto spesso. Vedrete che poco alla volta il latte diventerà untuoso e assumerà un colore marrone ambrato. Versate il dulce de leche in una ciotola di vetro e fate raffreddare. Va poi tenuto in frigorifero e consumato entro una settimana. Gli alfajoresScaldate il forno a 180 gradi. In una ciotola grande impastate lentamente con la punta delle dita la farina con i tuorli, il sale ed il burro fuso. Lavorate poi questa pasta per circa 10 minuti su di un piano infarinato in modo da ottenere un impasto omogeneo ed elastico.Lasciate riposare per circa 10 minuti e poi spianatelo con l'aiuto di un mattarello ad una altezza di circa 2 mm. Ricavatene con l'aiuto di una formina tonda di 5 cm tante rondelle che metterete su di una placca imburrata ed infarinata ad intervalli di circa 2 cm l'una dall'altra.Fatele cuocere per 10 minuti e poi, una volta cotte, fatele raffreddare su di una griglia. Versate ora in una terrina lo zucchero al velo e diluitelo con la panna, mescolando bene. È pronta per l'uso quando ricopre il dietro del cucchiaio. Se non fosse troppo consistente basta aggiungere dell' altro zucchero al velo. Inzuppate velocemente in questa glassa metà degli alfajores e appoggiateli poi su della carta oleata. Devono riposare per circa 15 minuti. Spalmate gli altri biscotti con uno strato spesso 1 cm di dulce de leche e ricopriteli con quelli ricoperti di glassa. Praticamente gli alfajores si presentano con la parte glassata rivolta verso l'alto.

Per ora è tutto,
alla prossima ricetta o meglio al prossimo paese sud americano!

1 commento:

Anita Damianto ha detto...

Che bello, finalmente un blog interessante....vi farò sapere i risultati delle vostre ricette molto presto!!

Vale