sabato 9 dicembre 2006

Per chi vuole visitare l'Etiopia...


L’ETIOPIA, LA TERRA DEGLI ABISSINI…
Prima di deliziarvi con una ricetta tipicamente etiope, vorrei dispensarvi di qualche notiziola su questo meraviglioso paese nel cuore dell’Africa, utile se un giorno doveste decidere di visitarla…

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NUMERI UTILI
Ambasciata d'Italia in Etiopia: ADDIS ABEBA, Villa Italiana-Kebèna P.O.B 1105. Tel.(002511) 553042, 553044- fax. 550218 E-mail: italembadd@telecom.net.et

USI E COSTUMI
L'Etiopia attrae da sempre turisti e viaggiatori per la ricchezza della sua cultura. Qui si può sognare nella terra della Regina di Saba e fantasticare tra le avventurose rive del Nilo Blu.
Punto di incontro della collettività in Etiopia, è il mercato. Esso è lo sbocco naturale di tutte le attività artigianali, specie della ceramica, dei lavori di intreccio, del cuoio, ed è anche il momento più alto della vita "esterna" della donna.
Ancora molto diffusa è la pratica del tatuaggio, impresso sulle gengive. Molto diffusi sono monili, croci, anelli al collo, alle dita e alle caviglie. I cristiani portano al collo un cordoncino (matàb) con croci e amuleti per difendersi dal malocchio.
Il costume tradizionale dell'uomo è lo sciamma, una toga bianca, cui sovente si sovrappone il barnòs. Gli abissini celebrano con particolare rilievo il giorno del santo protettore, durante la ricorrenza di S.Giovanni, che segna l'inizio del nuovo anno, tra l'8 e il 12 del nostro settembre. La festa più solenne della Chiesa copta è la commemorazione della croce Maskal. Canzoni e danze hanno gran peso nella tradizione abissina, spesso su temi erotici. I giochi più praticati in Etiopia sono: il gannà, una specie di hochey, e il gugs, torneo o giostra a cavallo.

PERLE ARTISTICHE…vietatato perderle…
Il settentrione dell'Etiopia, in particolare il nord ovest, è una delle regioni più ricche del paese, per quanto riguarda cultura, storia, architettura e bellezze naturali. L'antica città di Gondar è caratterizzata da una quantità enorme di castelli e fortezze.
Tra le bellezze naturali, spiccano la regione del lago Tana e le cime delle montagne Simein, e per finire le sorprendenti cascate del Nilo Blu.
La musica rappresenta una delle maggiori forme espressive artistiche diffuse tra i popoli. Gli strumenti più usati sono i tamburi, di varie misure e fogge, come il Negarit, il Kebero e l'Atamo. Oltre a questi ci sono strumenti musicali originali propri dell'Etiopia come la Kerar: la Lira a sei corde. La Begana, il più diffuso strumento a corda etiopico, che assomiglia alla lira dei greci e dei romani, è ritenuta una replica dell'Arpa biblica di Davide.
Lo strumento più usato rimane comunque il Masenko, la cui sola corda è ricavata dalla criniera di cavallo, ed è l'unico strumento etiopico suonato con un arco.
Comuni tra i pastori gli strumenti a fiato, come il Washint e l'Emblita, ricavati da canne di bambù. Un altro strumento a fiato molto usato è il Meleket, lungo quasi un metro simile ad una tromba. Il più grande tra gli strumenti di bambù è il Chechazey, costruito con il bambù e l'esofago di un bovino. Nelle cerimonie religiose vengono usati dei piccoli campanelli, i Tsinatsil e i Quatchel.

E ora, un po’ di cucina….
Nella cucina abissina sono pochi i piatti tipici; assai diffuso è il consumo di carne cruda, che si usa intingere nel berberè, peperoncino tritato. Un tipico piatto nazionale è lo uòt, salsa a forma di ragù, con pezzetti di pollo e di montone, berberè, uova e ceci, che viene consumato con un pane caratteristico, morbido come una focaccia. Le bevande, fermentate, vengono servite in grandi corni di bufalo, mai completamente vuotati dall'ospite ma lasciati da terminare ai servi. Il piatto nazionale etiopico è la njera, una frittella piatta a base di pasta di pane, sulla quale vengono serviti carne, verdure e legumi.Le salse che accompagnano i piatti sono in generale a base di erbe e spezie tra cui il pepe piccante, che da ai piatti un particolare ed inconfondibile sapore.Nei periodi e nei giorni di digiuno è vietato mangiare carne e prodotti caseari, i digiuni prescritti dalla religione copta sono previsti per quasi metà dell'anno, inoltre il mercoledì e il venerdì sono giorni di astinenza.

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